1. L'AIDS è causato dall'HIV
L'AIDS
(sindrome
da immunodeficienza acquisita)
è una malattia provocata dall'HIV, un virus che aggredisce il
sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema
immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle
malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del
paziente a causa delle infezioni cosiddette
"opportunistiche". Non
esiste una cura o un vaccino per
eliminare definitivamente l'HIV dal corpo.
2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa
Le
persone che contraggono il virus HIV (sieropositive)
non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, salvo
casi rarissimi. Opportunamente curato con appositi farmaci, un
soggetto sieropositivo può vivere anche molto a lungo (10-20 anni)
in discreta salute, ma continuerà ad essere portatore del virus e
dunque potrà trasmetterlo ad altre persone. Soltanto quando il
livello di infezione da HIV supera una determinata soglia, il
soggetto è considerato malato di AIDS.
3. Come si trasmette il virus
L'HIV
si trasmette attraverso lo scambio
di fluidi corporei
infetti,
in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale,
secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare
efficacemente il virus. La saliva non è fra questi, dunque è una
falsa credenza che l'infezione da HIV possa contagiarsi tramite il
bacio.
4. Il contagio sessuale
La modalità
più frequente di trasmissione dell'HIV è per via sessuale,
perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo
scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si
verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale,
malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le
ragazze più giovani sono particolarmente
esposte al contagio perché
un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a
ferite e infezioni.
5. HIV/AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale
Le malattie
a trasmissione sessuale (MTS)
sono un fattore
di rischio particolarmente elevato (da
5 a 10 volte superiore alla media) di contrarre o trasmettere l'HIV.
I soggetti consapevoli di avere queste infezioni dovrebbero avere
esclusivamente rapporti sessuali protetti (con preservativo o senza
penetrazione), informare il partner e provvedere a curarsi.
6. Come si evita il contagio per via sessuale
Il
rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS per via sessuale può essere
ridotto se il soggetto si
astiene dal sesso,
se ha rapporti non protetti esclusivamente
con un partner non infetto,
se pratica soltanto sesso
sicuro (con
preservativo o senza penetrazione). Fra queste tre modalità di
prevenzione, l'unica assolutamente certa è, per ovvie ragioni,
l'astinenza.
7. HIV/AIDS e droga
I
soggetti che assumono droghe
per iniezione corrono
un rischio molto alto di contrarre l'HIV/AIDS tramite lo scambio di
siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni
ambienti e che provoca innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di
rischio è così alto da indurre a consigliare di avere sempre sesso
protetto con un partner che usa droghe iniettabili.
Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
8. A chi rivolgersi
Se
una persona sospetta di avere contratto il virus, l'unico modo per
accertarlo è effettuare l'apposito test
per l'HIV presso
una struttura sanitaria attrezzata.
Nel caso il soggetto sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia.
Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.
Nel caso il soggetto sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia.
Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.
9. L'HIV e i contatti umani quotidiani
L'HIV
non si contagia con comportamenti sociali quotidiani. È del
tutto privo di rischi stringere
la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con
essa cibo, abiti o altri utensili (tranne quelli che possono avere
avuto contatto occasionale con il sangue, come rasoi e
spazzolini da denti). Una persona sieropositiva non trasmette il
virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina. È
infondata anche la credenza che le zanzare possano veicolare l'HIV
pungendo in successione persone malate e persone sane.
10. Solidarietà e umanità
L'ultima,
e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni
persona merita
accoglienza e solidarietà.
Discriminare un essere umano perché ha contratto l'HIV/AIDS, è
membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a
una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto
umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il
silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto
la malattia stessa.
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