I COMANDAMENTI
I
comandamenti sono
molto numerosi. Se ne contano 613, di cui 365 negativi (non farai
questo...) e 248 positivi (farai quest’altro...). Si tratta
soprattutto dei comandamenti dati da Dio sul Sinai, che però sono
maturati e si sono precisati nel corso della storia. Riguardano i
rapporti con Dio nella preghiera e le regole morali, ma anche i
particolari della vita quotidiana. Si può dire che per l’israelita
ogni gesto ha un significato religioso: tutta la sua vita è
impregnata di religione.
LA
CIRCONCISIONE
Viene
compiuta all’ottavo giorno dopo la nascita, per ogni figlio maschio
che viene al mondo, in un contesto di preghiere e di celebrazioni
festive. In quel momento, al bambino viene anche dato il nome. Questo
segno di appartenenza al mondo giudaico, impresso nella carne, si può
dire che è diventato attraverso i tempi il segno distintivo più
importante dell’israelita. Per le bambine è prevista invece una
cerimonia sociale che si svolge un mese dopo la nascita, quando la
madre esce per la prima volta di casa in un’atmosfera di festa: si
recitano preghiere per la salute della madre e della bambina, che
riceve il nome in quell’occasione.
Il
matrimonio
considerato
normalmente come un dovere, comporta un determinato rituale, che
termina col gesto dello sposo che spezza un calice per ricordare, nel
momento della gioia, l’antica distruzione del tempio di Gerusalemme
che ha segnato l’inizio delle sventure del popolo ebraico.
Le
feste Ebraiche
le feste
giudaiche, tutte
ispirate ai grandi eventi dell’antico testamento, che scandiscono
la santificazione del tempo lungo l’intero corso dell'anno.
La
simbologia
Il
candelabro a sette bracci e la stella di Davide a sei punte –
diventata, purtroppo, segno distintivo del feroce antisemitismo
nazista dal 1938 fino al termine dell’ultima guerra mondiale –
sono i simboli della religione ebraica.
Il candelabro
a sette bracci (menorah),
la cui più antica menzione si trova in Zaccaria (sec. IV a.C.), al
capitolo IV, diviene, dopo la distruzione del tempio da parte dei
romani nel 70 d.C., il più diffuso simbolo del Giudaismo
nell’iconografia tombale e sinagogale.
Tra
i significati simbolici assunti dalla menorah, il principale ne fa
una figura del Signore onniveggente, “quei sette là, gli occhi di
Jhwh che percorrono tutta la terra” (Zac, 10), autore e
dispensatore di luce.
La stella
a sei punte,
chiamata anche “scudo di Davide” o “sigillo di Salomone”, si
ritrova come simbolo del Giudaismo fin dai tempi più antichi. Si
coniava sulle monete già sotto Erode il Grande e probabilmente anche
prima,
all’epoca dei Maccabei. Era usata come elemento decorativo nelle
sinagoghe.
Oggi
campeggia sulla bandiera dello stato di Israele ed è un simbolo più
politico che religioso, indicante l’intrecciarsi dello spirito con
la materia nella composizione dei due triangoli perfettamente
uguali ed opposti che si uniscono fra loro.
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